DEFINIZIONE

La prostata, di solito sana negli uomini più giovani, si ipertrofizza spesso oltre i 50 anni diventando una fonte di problemi. La prostatite, si manifesta principalmente negli uomini sotto i 50 anni di età; è un’infiammazione della ghiandola prostatica, spesso con tumefazione e dolore della stessa, talvolta associata a difficoltà minzionale. Da notare che i sintomi causati dalla prostatite si possono trasmettere anche ad ano,  pavimento perineale, pene, testicoli, inguine e interno cosce.

Prostatite-foto-articolo-300x277

TIPOLOGIE

La prostatite riconosce fondamentalmente quattro cause principali, suddivise in due gruppi.

Le infezioni batteriche, che si manifestano in modo acuto (forma più facile da diagnosticare e curare) o cronico (forma più rara ed insidiosa); i microrganismi passano spesso alla prostata dall’intestino o dalla zona rettale.

Le forme non batteriche: la prostatite non batterica cronica (forma più frequente, ma difficile da curare; compare dopo i 25 anni, senza causa apparente, con sintomi che, dopo una fase acuta, si attenuano fino a sparire, per ripresentarsi periodicamente senza preavviso. In urine, sperma e tampone uretrale, non si isolano germi patogeni) e la sindrome cronica dolorosa del pavimento pelvico (non distinguibile dalla precedente, include una vasta gamma di sintomi dolorosi, associati o meno a problematiche minzionali e/o sessuali; anche in questo caso, non sono isolabili germi patogeni). Non sempre, nelle forme non batteriche, è riconoscibile una precisa causa; spesso sono conseguenti ad una forma batterica risoltata, oppure a patologie proctologiche (fistole, ragadi, emorroidi); talora sono associate all’utilizzo di macchinari pesanti (ex. guida di camion), che espongono la prostata a forti vibrazioni. Anche attività sportive come ciclismo e jogging possono, nel tempo, scatenare il problema.

SINTOMI, DIAGNOSI, TERAPIA

I sintomi della prostatite batterica acuta, sono: febbre, brivido, dolore (zona genitale e parte bassa della schiena), frequenza-urgenza minzionale (spesso notturna), dolore o bruciore con la minzione, dolori muscolari, infezione dimostrabile delle vie urinarie (globuli bianchi e batteri nelle urine).

Nelle forma abatteriche (più comuni), il sintomo principale è il dolore: tra i testicoli e il retto, all’inguine, alla zona genitale, spesso associato a lombalgia.

La prostatite può anche causare dolore con lo svuotamento vescicale, i movimenti intestinali e con la funzione sessuale. Anche l’interruzione della minzione, con maggior frequenza del bisogno di urinare, sono sintomi di prostatite, oltre ad impotenza, problemi di erezione e calo della libido.

La diagnosi di prostatite si basa principalmente su: storia del paziente, esame fisico generale, esplorazione rettale, esami di laboratorio (PSA, esami microbiologici), ecografia prostatica trans rettale (TRUS). A completamento, si possono eseguire esami radiologici e cistoscopia.

La terapia, nelle forme batteriche che non rispondono a 2 o più cicli di antibiotici orali, consiste nell’infiltrazione per via transperineale (sotto guida ecografica) di cortisone, associato ad  antibiotici (mirati in base al risultato dell’antibiogramma eseguito).

Nelle forme croniche e non batteriche, i fastidi (minzione frequente, spesso dolorosa) sono collegati ad ostruzione/irritazione della prostata: sono utili medicinali (ex. alfa bloccanti) per rilassare la muscolatura (prostata e collo vescicale), con recupero della normale minzione.

In caso si preferisca una cura naturale, si può ricorrere agli estratti di serenoa repens ed ortica, assieme all’impiego della magnetoterapia.

Utile anche la terapia del calore: elettrovaporizzazione, terapia a microonde o laser terapia (per via transuretrale, in anestesia). I risultati sono buoni ed il recupero relativamente rapido.

Buona regola, in tutte le forme di prostatite, è l’assunzione di abbondanti quantità di liquidi e l’adozione di un adeguato stile di vita (evitare proteine animali, latticini, cibi fritti, peperoncino, dolci – introdurre molti agrumi e verdure verdi fresche – non bere birra ed alcolici – non fumare – evitare attività fisiche pesanti)

IMPORTANZA DELLE TERAPIE FISICHE

EFFETTI DELLA T.E.N.S. (Stimolazione Elettrica NervosaTranscutanea)

La T.E.N.S. è di utilità nelle forme non batteriche (soprattutto nella sindrome dolorosa cronica del pavimento pelvico) e negli esiti da trattamento chirurgico (in caso di ipertrofia prostatica), in quanto concorre a sfiammare i nervi pudendi ed a riabilitare la muscolatura locale.

Induce riduzione del dolore (azione diretta sulle fibre dolorifiche e stimolazione della produzione endogena di endorfine catecolamine), migliora la microcircolazione locale e, nello stesso tempo, riduce la contrattura muscolare.

EFFETTI DELLA MAGNETOTERAPIA

L’utilizzo della Magnetoterapia è di grandissimo aiuto, in quanto sfiamma la prostata riducendo lo stimolo continuo alla minzione, poiché ristabilisce la naturale funzione biologia delle cellule, riportandole all’equilibrio. Porta ad una rapida scomparsa della sintomatologia dolorosa e, con applicazioni ripetute nel tempo, favorisce la riattivazione del microcircolo locale (apporto di ossigeno ed eliminazione rapida delle sostanze ad azione pro-infiammatoria, prodotte dalle cellule tissutali sofferenti).

Si risolve in tal modo l’infiammazione, con conseguente miglioramento della funzionalità.

L’Equipe del Centro Ricerche Mediche

Le informazioni riportate non sostituiscono alcun consiglio o parere medico.