Gli ultrasuoni un aiuto per l’Alzheimer

Il morbo di Alzheimer è una forma di demenza senile, caratterizzata dalla perdita di memoria, della quale soffrono milioni di persone in tutto il mondo. Tra le cause principali c’è la formazione di depositi delle cosiddette placche amiloidi che danneggiano la funzionalità dei neuroni.

Far tornare la memoria a chi soffre di Alzheimer? Possibile? Utilizzare gli ultrasuoni: questa è la proposta dai ricercatori dell’Università del Queensland di Brisbane, in Australia.

In uno studio pubblicato su Science Translational Medicine hanno dimostrato che questo approccio risulta efficace sui topi effetti dalla malattia.

L’intuizione avuta dai ricercatori è stata quella di usare gli ultrasuoni, onde che attraversano i tessuti senza danneggiarli, da tempo utilizzati in fisioterapia, igiene dentale, ma anche come trattamento antitumorale per stimolare il sistema di difesa immunitario del sistema nervoso centrale con fasci di ultrasuoni che, se opportunamente focalizzati, permettono di generare un aumento di temperatura e consentono la distruzione delle placche amieloidi.

I risultati? Al termine del trattamento, i topi erano nettamente migliorati nei test cognitivi, come quello del labirinto e persino gli esami istologici hanno evidenziato la riduzione di circa il 75% delle placche amieloidi.

Prima di arrivare agli studi clinici saranno necessari almeno 2 anni ma questi risultati sono incoraggianti perché dimostrano quanto i fasci di ultrasuoni possano risultare utili per terapie contro l’Alzheimer.

L’Equipe del Centro Ricerche Mediche

Le informazioni riportate non sostituiscono alcun consiglio o parere medico.

 

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